23 gennaio 2016 - L’Italia come paese è il secondo “Cultural Influencer” al mondo, primo per quanto riguarda in termini di “Heritage”, ovvero di patrimonio culturale, storico e architettonico. Questo secondo quanto risulta dall’annuale indagine “2016 Best Countries” realizzata dalla testata americana USNews, autorevole organo di stampa statunitense opinion leader da 80 anni - in collaborazione con BAV Consulting e con la Wharton School of the University of Pennsylvania, condotta su un campione di 16.000 individui di quattro continenti (www.usnews.com/news/best-countries). La ricerca è ripresa da tutti i media del mondo.
Agli intervistati è stato domandato di valutare i 60 paesi oggetto dell’indagine attraverso una griglia specifiche caratteristiche che hanno dato origine ad una classifica generale determinata dalla somma del punteggio ottenuto in 7 sotto-categorie che sono: “Adventure” (turismo, accoglienza, bellezza del paesaggio, ecc.) , “Citizenship” (qualità della vita, diritti umani e rispetto dell’ambiente della proprietà e delle libertà), “Cultural Influence” (cultura, tendenza, moda, ecc.), “Entrepreneurship” (migliori condizioni per lo sviluppo imprenditoriale), “Heritage” (patrimonio culturale, storico e architettonico), “Movers” (dinamicità), “Open for Business” (opportunità e facilità del business).
Ebbene, l’Italia è risultata prima nel mondo – ed a punteggio pieno (10/10)- nella classifica “Heritage” ovvero per patrimonio culturale, storico e architettonico, seguita rispettivamente da Spagna e Grecia. Il nostro paese si è piazzato al secondo posto – dietro la Francia e prima degli Stati Uniti - nella classifica riservata ai “Cultural Influencer” ovvero paesi leader e trendsetter nei campi della cultura, tendenza, moda, ecc.
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Ma se si va a ben guardare il dettaglio di questa categoria si osserva come alla voce “ha una cultura influente” (has an influential culture) , l’Italia ha uno score di 10 su 10, mentre quello della Francia, prima in classifica, alla stessa voce è di 8,8/10. “Possiamo quindi affermare che l’Italia – commenta Davide Ciliberti, founder della società di comunicazione Purple & Noise – è il paese che ha la cultura più influente al mondo”
Ed ancora l’Italia è seconda a livello mondiale nella graduatoria “Adventure” (turismo, accoglienza, bellezza del paesaggio, ecc.), subito dietro il Brasile e davanti alla Spagna.
La classifica generale, ovvero quella che incorona il “miglior paese al mondo” (“2016 Best Countries”) vince la Germania davanti a Canada (2°), Regno Unito (3°), USA (4°). L’Italia si colloca soltanto al 13° posto con un punteggio generale di 6,7/10, “che ovviamente non è un risultato negativo – commenta ancora Davide Ciliberti– ma avvilisce il vero potenziale che è oggettivamente molto più elevato, ed infatti ci colloca dietro paesi come Francia (8°), Norvegia (9°), Danimarca (10°)”.
Quello che pesa sono i giudizi negativi in tema di “opportunità e facilità nel business” (Open for Business), dove risulta addirittura 36ma nel ranking con un 4 in pagella (4,2/10), Nello specifico, nel dettaglio dei giudizi relativamente a questo campo d’indagine pesano i giudizi gravemente negativi relativi all’alto livello di corruzione dove all’Italia è assegnato un punteggio di 0,8 su 10, burocrazia (1,8/10), tasse (0,3/10), trasparenza nelle regole della pubblica amministrazione (1,1/10),
Poi, sempre analizzando le sotto-categorie che determinano il ranking generale si osserva come per quanto riguarda l e“condizioni per lo sviluppo imprenditoriale” (“Entrepreneurship”), l’Italia si colloca al 18mo posto tra i 60 paesi del mondo analizzati, anche qui con un voto insufficiente (4,5/10). Peggio andiamo anche in temini di “dinamicità” (“Movers”) dove siamo al 29mo posto con un 4- in pagella, e quello relativo ad un giudizio generale sulla “qualità della vita” di 3,6/10 che ci posiziona al 18mo posto.
TERRITORIO ASSET PIU’ IMPORTANTE, OSTAGGIO DELLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI
“Traendo delle indicazioni il Report ci dice, se ce ne fosse bisogno, che la nostra più profittevole risorsa è il territorio nel suo insieme di arte, cultura, paesaggi. – osserva Davide Ciliberti, di Purple & Noise PR – Ma ci dà anche una forte indicazione, quella cioè di liberare la promozione e lo sviluppo del territorio e del nostro patrimonio culturale dalla frammentazione e scoordinamento degli 8000 comuni e dalla gestione degli amministratori comunali, spesso – come ci illustra il Report – corrotti, o incapaci, ma centralizzare il marketing territoriale. Il Ministero del Turismo dovrebbe, a mio parere, essere integrato a quello dello sviluppo Economico e le strategie di marketing territoriali declinate per Distretto, ovvero secondo una cartografia anche extra-regionale”
“Al netto di esperienze virtuose , cito ad esempio la Puglia, oggi invece la nostra principale risorsa – osserva Davide Ciliberti – è ostaggio di migliaia di Sindaci, assessori, membri di Pro Loco, consulenti locali, generalmente molto attivi sulla singola iniziativa localema nella maggioranza dei casi privi, come è ovvio, di capacità, strumenti e visione per un moderno marketing turistico o del territorio. E comunque, fatte salve alcune eccezioni, assolutamente ostili alla collaborazione tra di loro: il cosiddetto “fare sistema”.
Fonti e riferimenti:
Classifica generale: http://www.usnews.com/news/best-countries/overall-full-list
Sotto-classifiche: http://www.usnews.com/news/best-countries/rankings-index
Dettaglio sull’Italia: http://www.usnews.com/news/best-countries/italy
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