Secondo diverse fonti Djokovic – in questi giorni alla ribalta su tutti i media del mondo per il suo ‘trucco’ per giocare malgrado la mancanza di vaccinazione agli Open d’Australia e relativo ‘respingimento’ delle autorità locali addirittura per voce in diretta tv del Primo Ministro Scott Morrison – sarebbe il più pagato tennista al mondo avendo fatturato stimato in oltre 96 milioni di dollari tra dicembre 2020 e dicembre 2021.
Il fatturato stellare del tennista serbo è composto ovviamente dai cachet e dai montepremi raccolti nelle sue molte apparizioni e vittorie ma anche e soprattutto dalle tante sponsorizzazioni milionarie, che però, proprio a fronte della sua ribalta mediatica mondiale che ha tracimato sulla politica e sulla cronaca a fronte delle sue dichiarate, ed oggi più che conclamate, posizioni No-Vax sarebbe a serio rischio secondo gli esperti di comunicazione: “Con le sue posizioni estreme, peraltro colorate anche dalle dichiarazioni di genitori e staff – commenta Stella Romagnoli, direttore generale dell’IAA – International Advertising Association – il tennista serbo si auto-posiziona in una ‘zona nera’ per chiunque lo abbia o possa desiderare in futuro ingaggiarlo come testimonial del proprio marchio”.
“Djokovic non è Kate Moss – sentenzia invece lo spin doctor Davide Ciliberti del gruppo di comunicazione Purple & Noise PR – che a seguito dello scandalo cocaina scaricata dallo sponsor è stata subito reclutata da altri brand perché per assurdo quello scandalo le ha conferito un posizionamento da bella e pure dannata, perfetto per il mondo delle celebrità a metà tra moda e jet set. Djokovic invece – continua l’esperto – è inciampato su un tema molto meno lustrineggiante, quello della pandemia, che è costato all’umanità milioni di vittime e che ancora sta flagellando tutti i paesi. Un inciampo, peraltro molto convinto, che alla fine – calcola Davide Ciliberti – ritengo gli costerà non meno di 50 milioni sul prossimo anno in minori sponsorizzazioni, in un momento in cui peraltro il tennista è pure quasi al capolinea della sua carriera, che invece si orienteranno su campioni in campo e nella vita quali Nadal ma anche il nostro Berrettini” conclude lo spin doctor.