In evidenza News — 14 gennaio 2016

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ISTAT, gennaio 2016 - Nel 2015 si stima che il 42% delle persone di 6 anni e più (circa 24 milioni) abbia letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista per motivi non strettamente scolastici o professionali. Il dato appare stabile rispetto al 2014, dopo la diminuzione iniziata nel 2011. Questo è il dato che emerge dal report “La lettura in Italia” appena presentato da ISTAT.

Il report, visionabile integralmente a questo link (http://www.istat.it/it/files/2016/01/Lettura-libri_2015.pdf?title=La+lettura+in+Italia+-+13%2Fgen%2F2016+-+Testo+integrale+e+nota+metodologica.pdf), evidenzia anche un altro dato non così confortante: solo il  9,1% delle famiglie non ha alcun libro in casa, il 64,4% ne ha al massimo 100.

Tra gli altri elementi emerge come la popolazione femminile ha maggiore confidenza con i libri: il 48,6% delle donne sono lettrici, contro il 35% dei maschi.

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La quota di lettori risulta superiore al 50% della popolazione solo tra gli 11 e i 19 anni e nelle età successive tende a diminuire; in particolare, la fascia di età in cui si legge di più è quella dei 15-17enni.

La lettura continua ad essere molto meno diffusa nel Mezzogiorno. Nel Sud meno di una persona su tre (28,8%) ha letto almeno un libro mentre nelle Isole i lettori sono il 33,1%, in aumento rispetto al 31,1% dell’anno precedente.

I “lettori forti”, cioè le persone che leggono in media almeno un libro al mese, sono il 13,7% dei lettori (14,3% nel 2014) mentre quasi un lettore su due (45,5%) si conferma “lettore debole”, avendo letto non più di tre libri in un anno.

Nel 2014, le famiglie italiane hanno speso 3.339 milioni di euro per libri e 5.278 per giornali, stampa e articoli di cancelleria: rispettivamente 11 e 18 euro al mese, lo 0,4 e lo 0,6% della loro spesa complessiva.

Tra il 2010 e il 2014 la spesa delle famiglie per libri, giornali e periodici si è contratta del 18%, quella per articoli di cancelleria del 31%. La riduzione risulta molto più alta di quella registrata complessivamente per l’acquisto di beni (6%).

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Fonte: ISTAT
Leggi l’articolo intero:  http://www.istat.it/it/archivio/178337

 

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